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Bigname

Le 3P per fare Personal Branding con successo

Luigi Centenaro
Docente presso SDA Bocconi, POLIMI, WHU Dusseldorf, ESSEC Parigi e Bath SoM, fondatore di BigName, gli specialisti dell’innovazione di persone e team in azienda. Primo Personal Branding Strategist italiano, orgoglioso autore e curatore per Hoepli e fondatore di PersonalBranding.it (2008).

Per fare Personal Branding con successo non basta saper usare bene il digitale, fare networking o scrivere ottimi contenuti su LinkedIn. Occorre allineare più ambiti che vanno dalla consapevolezza dei propri valori più profondi fino alla capacità di sviluppare un’offerta professionale affidabile e rilevante.

Nel nostro libro Digital You facciamo riferimento alla formula delle 3P – Purpose, Performance, Perception – per descrivere i tre fattori più importanti da allineare per ottimizzare la tua strategia.

LE 3P DEL PERSONAL BRANDING

 

Purpose + Performance + Percezione = Successo

1. Purpose (il perché)

Chi sei e cosa ti spinge veramente a fare quello che fai?

Se non ti senti soddisfatto/a sul lavoro, è possibile che sia a causa di una disconnessione tra ciò che è importante per te, quello che fai, e come lo fai. Cosa ti motiva? Quali sono i tuoi valori? Cosa vuoi far accadere? Ma il vero problema è che se ne accorgono anche gli altri!

Quando siamo consapevoli, diretti e sinceri riguardo i nostri valori e il nostro scopo più importante, abbiamo una bussola che ci aiuta a camminare sempre nella direzione giusta e a misurare le nostre scelte. Ma come forse saprai, le persone sono ispirate da coloro che sono coerenti con i loro valori. Le considerano più affidabili, di spessore. Soprattutto se si tratta di una vocazione forte, un vero e proprio perchè fai quello che fai.

Non è facile esserne consapevoli e solitamente si utilizzano degli esercizi di coaching:

  1. Ad esempio per trovare i tuoi valori osserva le tue ultime decisioni più importanti. Del resto sono proprio i criteri che usiamo nella vita per prenderle.
  2. Per trovare il tuo perché prova questo esercizio di Simon Sinek chiamato The Friends Exercise, disponibile dal minuto 11.

Valuta come mantenere valori e purpose sempre presenti nel tuo lavoro (Performance) e negli sforzi che fai per influenzare la giusta Percezione.

2. Performance

Come apporti valore sul lavoro?

La performance non riguarda solo le tue competenze. Riguarda tutti gli elementi che compongono il tuo modello di business personale. Sì, perché il tuo Personal Brand nasce prima di tutto dalle scelte che fai per creare e distribuire valore, i problemi che risolvi o i bisogni soddisfi per i tuoi clienti, colleghi o capi.

È stata la grande intuizione avuta da Tim Clark nel libro Business Model You. Scarica qui tutti i contenuti gratuiti e inizia subito a progettare la tua strategia professionale.

Business Model You di Tim Clark, Hoepli

Lavorare sul tuo modello di business (vale anche se non sei un freelance) e renderti affidabile, ti aiuterà a sviluppare una buona Percezione ma soprattutto anche una buona reputazione (scopri perché Personal Brand e Reputazione non sono la stessa cosa).

3. Percezione

Cosa pensano di te le persone?

Il successo professionale non si ottiene in provetta: nel mercato ultracompetitivo di oggi, devi sempre tenere presente come ti percepiscono dall’esterno.

“Perception is reality! If you are perceived to be something, you might as well be it because that’s the truth in people’s minds.”
Steve Young, campione di Football Americano.

L’obiettivo è influenzare la Percezione delle persone per te importanti affinché scelgano te al posto di qualcun altro.

Questo elemento della formula 3P è quello che spesso viene sottovalutato – ma è assolutamente essenziale per avere successo. Puoi avere tutta l’esperienza e la capacità decisionale che vuoi, ma se non sai come costruire una relazione con le persone che contano il risultato sarà sempre attenuato.

Il tuo Personal Brand resta nella mente e nel cuore di chi ti sta intorno, non importa se stai cercando un nuovo lavoro, una promozione o nuovi clienti.

Richiedi feedback regolarmente, in maniera esplicita. Domanda ai colleghi, partner e collaboratori alla fine di una riunione; ai tuoi sottoposti, per sapere cosa pensano che vada bene o meno bene; al tuo responsabile dopo una riunione. Comunica chiaramente che i feedback sinceri sono ben accetti – buoni, brutti e cattivi.

Agisci in base a quello che scopri. Se il feedback non va d’accordo con la percezione che hai di te, chiediti se sta succedendo perché comunichi in modo sbagliato o magari non hai accettato una verità su te stesso.

Utilizzare strumenti (come i “servizi 360” descritti nel libro per esempio) ti aiuta a capire come viene visto il tuo Personal Brand dall’esterno può sicuramente portarti un riscontro sulla percezione altrui, ma sottoporre continuamente le persone a un sondaggio formale non è realistico. Ecco perché devi chiedere attivamente e ascoltare i feedback dalla tua intera community.

Come sono messe le tue 3P? In quale ambito devi migliorare?

Digital You, il nuovo libro di Luigi Centenaro e William Arruda che ti aiuta a definire, comunicare ed espandere il tuo Personal Brand nel mondo digitale, anche se parti da zero.

Digital You

 

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