Qualche anno fa si parlava spesso di biglietti da visita creativi: mi ricordo in particolare quello dell’avvocato divorzista che si divideva in due e quello del personal trainer elastico che bisognava tirare per riuscire a leggerlo.
Da qualche anno a questa parte hanno preso piede invece i CV creativi, cioè quei curriculum che non rientrano nei formati standard (in termini di fruizione, stile e contenuto) che generalmente si inviano alle aziende.
Possono essere siti web interattivi, giocare con l’identità di marchi famosi, presentare illustrazioni e infografiche o essere delle vere e proprie azioni di guerrilla; non sono necessariamente realizzati su un A4 ed impaginati e formattati in Word e non seguono una struttura classica, come il modello Europass, per lo stile e l’organizzazione dei contenuti.
Alcuni esempi?
Il CV creativo può essere di diverse tipologie. Col supporto di qualche esempio, vi verrà sicuramente in mente di averne visti alcuni in giro per la rete:
- grafico: a differenza di quello classico, un CV grafico presenta un’impaginazione meno standard. Sono composti da grandi testi accompagnati da sfondi colorati, fotografie e illustrazioni. I contenuti, principalmente testuali, possono riprendere quelli dei modelli classici come Europass, ma solitamente più stringati per far stare tutto in una pagina. Se volete vederne alcuni, qui trovate una ricca galleria. Il curriculum grafico, così come quello infografico (spiegato successivamente) sono stati per anni appannaggio esclusivo dei grafici, perché la loro realizzazione richiedeva competenze tecniche (come le applicazioni di impaginazione e fotoritocco). Recentemente però, sono nate numerose applicazioni che permettono di realizzarli con il minimo sforzo e senza dover avere una formazione in ambito grafico: di un paio, tra le più importanti, ne abbiamo parlato in un precedente articolo.
- infografico: ha preso molto piede negli ultimi anni e sta diventando anche un po’ abusato. Il principio è di utilizzare le tecniche dell’infografica (che trasformano contenuti testuali in elementi visuali come disegni, grafici e schemi) applicate al CV, come l’uso di grafici, mappe, tabelle e schemi che riducono drasticamente il testo a favore di elementi visuali.
Così le esperienze professionali e formative diventano una linea temporale, le competenze vengono rappresentate come grafici (a torta o ad istogramma) o come barre di progressione. Icone e piccole illustrazioni raccontano hobby e interessi o evidenziano i contatti.
Il CV infografico è sicuramente d’impatto, velocemente consultabile e con le informazioni facilmente rintracciabili; di contro c’è che la mancanza di testo potrebbe renderlo poco esplicativo. Canva (un’applicazione online per realizzare prodotti grafici in maniera semplice e rapida) ha parecchi modelli che potete utilizzare per realizzarne uno.
- guerrilla: in comunicazione è un’azione pubblicitaria che ha lo scopo di impressionare e cogliere di sorpresa il consumatore (preferibilmente a basso costo): stessi principi valgono per questa tipologia di CV. Per realizzarne uno non bisogna avere necessariamente competenze grafiche e conoscenze di applicativi, ma molta creatività e inventiva.
C’è chi ad esempio ha cavalcato l’identità di un brand, come Sumukh Meta, che ha realizzato il suo curriculum come fosse un numero speciale di GQ riguardante lui.
Chi invece, come Lukas Yla, ha deciso di prendere letteralmente per la gola i selezionatori, inserendo il CV in una scatola di ciambelle e consegnandole di persona, fingendosi un postino.
Infine chi ha preferito pensare fuori dalle righe, come Julien Chorier che, esausto di continue ed infruttuose candidature con esito negativo, ha cominciato ad inviare un CV pieno di blablabla al posto del testo. E se ve lo steste chiedendo… sì, alla fine è stato assunto!
Il CV creativo non è un esercizio di stile
Il CV di Julien con i suoi blablabla potrà anche aver portato ad un ottimo risultato: un’assunzione.
Ma è stata fondamentale la persona dall’altra parte che, incuriosita da quell’idea così fuori dagli schemi ha deciso di concedergli un colloquio. Probabilmente, se l’avesse inviato ad una piccola medio impresa italiana sarebbe stato scartato: sono realtà che, in linea di massima, preferiscono ancora i CV standard.
Attenti quindi a non partire in quarta con un curriculum creativo, che esso sia grafico, infografico o guerrilla.
Partite sempre dal chiedervi chi è il vostro pubblico: chi lo riceverà e leggerà? Stimolerà la curiosità del lettore o non verrà capito e sarà gettato direttamente nel cestino?
Informatevi su chi volete colpire: ad un’azienda dinamica e creativa piacerà il vostro estro. Al contrario, un’azienda più tradizionale potrebbe non apprezzare.
Al massimo orientatevi ad un CV grafico: un’impaginazione differente da quella solita di Word e uno stile grafico definito possono essere già un buon modo per distinguervi dagli altri candidati, ma senza esagerare. E sarà più facilmente metabolizzato e compreso anche dai selezionatori più conservatori, che al limite vi chiederanno di inviargli anche il CV in formato Europass (non è raro che capiti!).
Non volete sbagliare? Inviateli subito entrambi!
La seconda domanda è: che idea volete dare di voi? Se utilizzate una delle applicazioni sopra consigliate per realizzare il vostro CV, utilizzate un modello in linea con la vostra professione e che mostri la vostra personalità. Ricordate che grazie all’impaginazione, al tipo di carattere (le font), ai colori e alle forme potete raccontare quello che fate ed il vostro stile: usare un modello per puro gusto personale rischia di dare un’immagine sbagliata o distorta di voi.
Considerate che già realizzando un CV creativo state dicendo qualcosa di voi: che siete in grado di trovare soluzioni brillanti e non convenzionali e di comunicare ed impressionare. Mostrate di essere proattivi nel trovare nuove idee. E anche di impegnarvi: ai datori di lavoro piace chi dimostra impegno in anticipo. È un segnale che vi impegnerete anche dopo!
Un caso di successo
Un ottimo esempio di curriculum creativo è quello di Robby Leonardi.
Supporto non convenzionale (è un sito web), è in linea con la sua identità professionale e con le aziende che potenzialmente potrebbero assumerlo o voler collaborare con lui.
Il suo curriculum infatti, è un videogioco online.
È sicuramente chiaro cosa fa e che ruolo potrebbe ricoprire: Robby è uno sviluppatore e grafico web specializzato nelle animazioni e nelle interfacce interattive.
Le sue competenze e il suo stile sono pienamente rappresentate!
In parte possiamo anche dedurre la sua personalità e i suoi hobby: probabilmente è una persona dinamica ed energica, con un forte interesse per i videogiochi.
Il suo pubblico sono le aziende dinamiche e digitali (allineate a quelle per cui ha lavorato in passato come AOL, Fox International, etc.) che sicuramente capiranno e apprezzeranno il suo lavoro!
Come crearne uno
Prima di mettervi su un’applicazione per realizzare il vostro CV creativo, cominciate definendo la vostra strategia di Personal Brand con il Personal Branding Canvas. Solo dopo averci ragionato e averla definita, declinatela sul vostro CV creativo. Il Canvas sarà la guida alla sua realizzazione: a quale pubblico sarà inviato, che veste dargli coerentemente alla vostra identità e alla vostra professione, cosa comunicare e come (contenuti e tono di voce).
Avete una buona idea ma non sapete concretizzarla? Affidatevi a un professionista.
E state tranquilli, non è un male che qualcuno vi abbia dato una mano. Non è tanto importante ai fini dell’esecuzione se vi siete affidati ad un grafico o ad un progettista web con competenze tecniche specifiche; se ve lo chiedessero, dichiaratelo tranquillamente anche in fase di colloquio.
Dimostrate di avere iniziativa e di saper concretizzare un’idea, a prescindere dalle vostre competenze e dalle vostre risorse tecniche e personali.
Concentratevi sull’idea e sul risultato che volete ottenere; per la realizzazione, potete tranquillamente farvi aiutare.
In conclusione
Decidere se realizzare un CV creativo o meno dipende dalla vostra strategia.
È un ottimo strumento per farvi notare e ottenere visibilità o un colloquio e dice molto di voi.
Non dovete necessariamente creare un gioco online o un numero speciale di una rivista per attirare l’attenzione. Vi basta trovare un modello grafico o un’idea che vi rappresenti e vi racconti in maniera coerente e che sia comprensibile e in linea con chi lo leggerà: se siete un ingegnere, ad esempio, potrebbe essere inefficace inviare dei dolcetti insieme al vostro CV. Magari apprezzato (e comunque non è detto), ma non necessariamente utile.