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Bigname

Personal Branding per Startupper – Parte 2

Luigi Centenaro
Docente presso SDA Bocconi, POLIMI, WHU Dusseldorf, ESSEC Parigi e Bath SoM, fondatore di BigName, gli specialisti dell’innovazione di persone e team in azienda. Primo Personal Branding Strategist italiano, orgoglioso autore e curatore per Hoepli e fondatore di PersonalBranding.it (2008).

Come possiamo influenzare la scelta degli interlocutori della nostra startup grazie allo sviluppo di un personal brand?
Nella prima parte ci eravamo concentrati sugli investitori, oggi affrontiamo i media…

Media

Attirare l’attenzione dei media, siano essi tradizionali o blog, significa pubblicità gratuita e del resto, come recita un vecchissimo (1988!) articolo di Fortune Magazine: “Se volete analizzare un’azienda, leggete i suoi risultati finanziari. Se volete scoprire la sua vera anima, parlate con il top manager”

Ai giornalisti e blogger preme avere una storia da poter raccontare ai propri lettori e, in genere, tutta l’innovazione è notiziabile, soprattutto se comporta la creazione di una nuova categoria, qualcosa che cambia completamente il gioco in un certo settore (a dire il vero non trovo un’altra definizione facile di “innovazione”).

Offrire una vision sfidante del proprio futuro rende (per assurdo) più plausibile e narrabile una tecnologia che magari non è facile da divulgare. Come ad esempio Enrico Dini, l’ingegnere toscano che ha inventato D-shape, la stampante 3D che usa sabbia e un inchiostro speciale per produrre creazioni di cemento. La tecnologia di Dini partecipa a un progetto della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e dell’European Space Agency (ESA) con l’obiettivo di ideare nuovi moduli abitativi da stampare direttamente sulla Luna!

Un altro modo per rendersi “appetibili” è quello di attestarsi come esperti nel proprio settore e, quindi, chiamati ad esprimere opinioni autorevoli. In questo senso un blog autorevole o un libro recente fanno sempre comodo. Anche operare in un settore rilevante e di moda per la stampa può fare la differenza, soprattutto quando è di tendenza come nella recente food week a Milano. Proprio come accade per Marco Porcaro di Cortilia che, oltre ad avere una nutrita press release, viene talvolta chiamato in causa dai media per considerazioni in ambito food.

Ottenuta l’attenzione dei media, occorre offrire loro in maniera rapida ed efficace tutte le informazioni necessarie per scrivere gli articoli. Ecco che potrebbe essere importante avere sempre pronto una sorta di press kit con byline, job title e description ben evidenti, BIO breve e lunga e i link principali, foto in bassa e alta definizione, citazioni di persone autorevoli ed eventuali presenze presso altre testate.

Il pitch della startup è ormai perfetto? Può essere utile fare altrettanta attenzione al pitch personale.
L’alternativa è quella di far fare tutto il lavoro al giornalista, che talvolta potrebbe farsi prendere la mano.

Postato originariamente su Startup Italia

photo credit: FaceMePLS via photopin cc

 

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