Nello scenario competitivo di oggi, rimanere fermi equivale a camminare all’indietro. Nessuno può permettersi più di galleggiare. Il contrario di “verso l’alto” è “verso il basso”, e se non avanzi – in azienda, nel tuo campo, o in generale nella carriera – sei a rischio di peggiorare la tua posizione.
Ma non tutte le carriere sono create uguali. Proprio come un vecchio GPS che ti dice di girare dritto nel mare, molti percorsi aziendali all’antica portano a un vicolo cieco. Per aiutarti a decidere e agire verso il successo, questo articolo serve a sfatare quattro miti comuni su come gestire la tua carriera. Evita questi errori a tutti i costi:
Mito 1: avere successo significa diventare manager
Una delle leggende metropolitane più diffuse è che avanzare nella carriera equivalga a “salire” in una posizione da manager nell’organizzazione. Ma molti lavoratori – specialmente di tipo creativo o con una competenza molto specializzata, per esempio i programmatori – non hanno inclinazioni (né capacità innate) di gestire altre persone.
Invece, focalizzati sull’aumentare il valore che apporti con il tuo lavoro, che non necessariamente deve essere legato a una posizione di management.
Diventare il punto di riferimento nel tuo settore può avere lo stesso valore per la tua carriera di assumere la guida di un team. Ti dota di un livello più alto di prestigio che magari non avresti assumendo una responsabilità per la quale non sei adatto/a o pronto/a. Invece di gestire gli altri, puoi rendere più efficiente l’operatività della tua organizzazione, condividendo la tua conoscenza con i tuoi colleghi e affermando il tuo pensiero fuori dall’organizzazione.
Mito 2: scegli sempre il lavoro più pagato.
Ovviamente, il denaro conta – ma forse non quanto siamo portati a credere.
Secondo una ricerca di Nature chi guadagna più di 100.000 dollari l’anno in realtà vede il suo livello di felicità e benessere generale scendere. Invece, quello che conta è la qualità della vita, e una grossa componente di questa è quanto ami il tuo lavoro. Il trend YOLO aka “You Only Live Once” è diventato un mantra per molti lavoratori, soprattutto dai tempi della pandemia.
Quindi invece di inseguire i soldi, cerca un lavoro che ti soddisfi, che abbia anche delle ricadute intangibili. Questo porta a dei risultati migliori a lungo termine perché se ti sforzi di fare un lavoro solo per via dello stipendio, il tuo malcontento interiore comincia a farsi vedere chiaramente.
Se fai una cosa che ti piace, è più facile entrare nel “flow”, un concetto definito dal compianto Mihaly Csikszentmihalyi, e descrive uno stato mentale in cui il tempo trascorre velocemente ed è facile perdersi in quello che si sta facendo. Essere nel flow aumenta di molto la produttività, che a sua volta aumenta il tuo valore per l’organizzazione.
Accettare una nuova posizione con la stessa paga – o anche un po’ meno – ma che ti offre una migliore posizione culturale, facilita la tua crescita professionale e migliora la tua qualità della vita generale, potrebbe essere sicuramente definito come avanzamento di carriera. Il tuo compenso non è l’unica unità di misura di quanto stai avanzando nella carriera.
Ndr: se vuoi sapererne di più dai un’occhiata al libro Business Model You dove i ricavi e i costi di una specifica occupazione includono quelli immateriali, intangibili.
Mito 3: devi spostarti in una grande città per raggiungere il livello più alto possibile
Magari sono più glamour, ma non è detto che tu ti debba per forza spostare in una grande città per trovare un posto di lavoro migliore.
Potrebbero esserci delle aree nelle quali è molto sviluppato il settore in cui vuoi trovare lavoro, che di conseguenza sarebbero una scommessa molto più conveniente per te. Senza contare che l’equilibrio tra lavoro e vita potrebbe essere nettamente migliore rispetto alle grandi città, di solito più costose.
Magari il ritmo sarà più lento, ma le città dei piccoli centri sono meno affollate e i prezzi delle abitazioni sono più abbordabili. Questo vuol dire che anche il tuo stipendio durerebbe di più. Insomma, non è necessario focalizzare gli obiettivi di carriera solo sul trasferirsi in questa o quella metropoli, cerca i punti nevralgici piuttosto.
Mito 4: il networking è un’opportunità per promuoversi
Fare network è importante in tutte le fasi di una carriera. Migliora la tua base di conoscenze, allarga gli orizzonti e crea opportunità che di sicuro non esisterebbero lavorando isolati.
Tuttavia, se guardi al networking principalmente come un’occasione per fare autopromozione, stai sbagliando. Il networking non dovrebbe essere una versione che cammina del tuo curriculum e della tua lettera di accompagnamento. Piuttosto usa queste opportunità per mettere in luce gli altri.
NdR: considera anche il Networking Canvas incluso nel libro Digital You:
Per ottenere il massimo dal networking, Chris Motley, CEO della piattaforma di job-matching Better Weekdays, consiglia di lasciar parlare gli altri piuttosto che mostrare la propria conoscenza di un argomento. “Quando hai la possibilità di parlare con qualcuno, ad esempio per un’intervista o a un evento di networking, fai finta che siano loro gli esperti, facendo domande. Si sentiranno lusingati e tu otterrai informazioni preziose”, e quella nuova conoscenza sarà essenziale per stare al passo con i cambiamenti repentini nel tuo settore. Ancora meglio, ti ricorderanno come una persona piacevole invece di una persona che pensa solo a vantarsi.
Le aspettative sul posto di lavoro che cambiano continuamente potrebbero spaventarti, ma la buona notizia è che in questo momento ci sono occasioni mai viste per crescere, evolvere e scoprire cose nuove. Pensa alla tua personale definizione di un’esperienza di lavoro di qualità. Quello è il primo passo verso lo spostamento sulla strada giusta per te.
È arrivato Digital You, il nuovo libro di Luigi Centenaro e William Arruda che ti aiuta a definire, comunicare ed espandere il tuo Personal Brand nel mondo digitale, anche se parti da zero.
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