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Menzogne e verità sul Personal Branding

Luigi Centenaro
Docente presso SDA Bocconi, POLIMI, WHU Dusseldorf, ESSEC Parigi e Bath SoM, fondatore di BigName, gli specialisti dell’innovazione di persone e team in azienda. Primo Personal Branding Strategist italiano, orgoglioso autore e curatore per Hoepli e fondatore di PersonalBranding.it (2008).

Rohit Bhargava spiega perché il Personal Branding ha un problema di reputazioneTraduco abbastanza liberamente la splendida difesa del Personal Branding di Rohit Bhargava, esperto di Branding e autore del fantastico libro “Personality not included”.
Il suo intervento è relativo alle critiche rivolte dai media verso il suo amico Scott Monty di Ford, accusato di curarsi più del suo Personal Brand che di quello di Ford.
La testi di Rohit è: il Personal Branding riguarda tra le altre cose la REPUTAZIONE.
La reputazione sembra non aver alcun problema di reputazione, allora perché lo dovrebbe avere il Personal Branding?

Del resto, come scrivevo io tempo fa, il Personal Branding ha un problema di Branding!

Ecco le menzogne sul Personal Branding

  1. Il Personal Branding riguarda l’ego invece che la reputazione. Ego è una parolaccia, che trasporta la nozione di un individuo scorretto, arrogante e pomposo. La verità è che tutti abbiamo un ego ma un buon Personal Brand riguarda la reputazione. Quando ne hai una, le persone sanno qualcosa di te prima ancora che entri dalla porta. Nessuno oserebbe mettere in discussione l’importanza della reputazione, ma in qualche modo l’etichetta “Personal Brand” non è più collegata ad essa.
  2. I Personal Brand crescono alle spese di quelli delle aziende. La critica mossa è che se spendi del tempo a migliorare il tuo Personal Brand non stai facendo tutto quello che potresti fare per favorire la tua azienda. Eppure quando guardiamo ai venditori di successo o ai manager performanti che passano a lavori sempre meglio pagati, questi non vengono biasimati se costruiscono il loro Personal Brand mentre contribuiscono al successo delle loro aziende. Le persone che hanno un Personal Brand fanno la stessa cosa.
  3. Solo certi tipi di individui hanno un Personal Brand. Tutti pensano che solo alcune tipologie di persone possono avere Personal Brand forti. La verità è che tutti lo abbiamo. E’ l’epoca in cui la nostra identità virtuale si estende molto oltre quello che siamo di persona e incapsula anche il nostro profilo Linkedin o la rete di amici su Facebook. Ciascuno di noi ha una reputazione digitale e questa coincide con il Personal Brand. Già si vedono gli impatti sulla ricerca lavoro e diventano sempre più evidenti le conseguenze sugli altri aspetti del fare Business.

Ecco le verità sul Personal Branding

  1. Molti Personal Brand iniziano da egocentrici. Online è molto più facile essere rivolti verso se stessi che agli altri. Quando le persone iniziano tipicamente fanno l’errore di parlare solo di se stessi. Non è per forza un segno di arroganza, ma una piccola ingenuità. Quando uno non è abituato al concetto di “engaging” sul Web, è semplicemente più facile che finisca a parlare di se stesso. Alla fine i buoni Personal Brand passano oltre e diventano qualcosa di robusto e apprezzabile.
  2. La tensione tra i Personal Brand e le aziende continuerà ad esistere. Ci sono giò molte storie di persone che hanno sviluppato un brand e hanno avuto difficoltà a rimanere nella loro posizione aziendale. Attribuire questo unicamente al Personal Branding sarebbe un errore. Ci sono continuamente situazioni in cui le persone cambiano azienda perché il posto sta loro stretto e non lo fanno per forza a causa del loro Personal Brand.
  3. Il Personal Brand è importante perché le PERSONE sono importanti. Le persone prendono decisioni in merito ai prodotti delle aziende basate anche sulle relazioni personali che hanno con gli individui che ci lavorano. Le aziende con una personalità (una caratteristica appunto delle persone) hanno successo perché creano una profonda relazione emozionale con i loro clienti. Se le aziende senza volto stanno morendo, quelle intelligenti dovrebbero assumere sempre più persone con forti Personal Brand.

La soluzione è quella di non prendersela con coloro che cercano di creare un equilibrio tra il loro Personal Brand e quello dei loro datori di lavoro, ma di trattarle invece come esempio di un futuro modo di fare business, che sarà sempre più una realtà.

Tradotto da Why Personal Branding Is So Misunderstood di Rohit Bhargava.

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