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Come migliorare l’esperienza su LinkedIn ed evitare comunicazioni indesiderate

William Arruda
William Arruda è considerato il massimo esperto al mondo di Personal Branding. Co-autore di Digital You per Hoepli, ha fondato Reach 360, un servizio di indagine online sullo stato del proprio Personal Brand.

LinkedIn è uno strumento efficace per avanzare nella carriera, ed è migliorato moltissimo dal 2003 quando fu lanciato come piattaforma per fare networking e caricare il proprio CV online. Oggi il valore più grande di LinkedIn viene dalla sua capacità di aiutarti a fare meglio il tuo lavoro, sviluppare il Personal Brand e avanzare in carriera.

Come tutte le cose, può anche generare frustrazione perché ci rende visibili (ottimo per il Personal Branding), il che ci espone a comunicazioni indesiderate da altri utenti (non ottimo per il time management). Prendendo spunto da ciò che sentiamo più spesso, andremo a descrivere alcune delle esperienze più frustranti per chi utilizza LinkedIn e delle strategie per evitarle, o almeno ridurle al minimo.

Feed intasato

Spesso c’è quella persona tra i nostri contatti che sembra postare qualcosa ogni cinque minuti. Se il tuo feed è intasato da contenuti della stessa persona o magari da post che non ti interessano affatto, puoi evitare di vederli la prossima volta smettendo di seguire la persona che li ha postati. Per farlo, basta cliccare sui tre puntini in alto a destra del post e poi su “Smetti di seguire”.

Come migliorare l'esperienza su LinkedIn ed evitare comunicazioni indesiderate

Quando si smette di seguire qualcuno, come riportato anche in basso nel comando stesso, si rimane connessi, ma liberati dall’invadenza nel feed. E non c’è pericolo, LinkedIn non invierà loro una notifica per avvisare che non li stiamo più seguendo.

Richieste di collegamento da persone che non conosciamo

Grazie ai social network viviamo in un modo che crea relazioni parasociali, definite da Wikipedia come “un tipo di relazione psicologica esperita da un pubblico nel corso di un incontro mediato con dei performer tramite un mass media, in particolare la televisione”.

Gli spettatori o ascoltatori arrivano al punto di considerare amiche le personalità dei media, anche se di fatto hanno un’interazione limitata con loro. Le relazioni parasociali non sono più un’esclusiva delle celebrità. Nel nostro mondo virtuale esistono per molti di noi. Se hai un po’ di seguito perché condividi il tuo pensiero sui social media, è probabile che qualcuno pensi di conoscerti. Ed è importante tenere queste persone nella tua orbita.

Quando fai una presentazione ad esempio, potrebbero esserci centinaia di persone nel pubblico che si sentono connesse con il messaggio e ti vedono sul palco (o su Zoom) per un’ora, ma non hai idea di chi siano perché il nostro lavoro funziona così.
Da un lato, queste persone sono benvenute nella tua brand community. Dall’altro lato, magari potrebbero diventare un impegno ulteriore. La soluzione è dar loro la possibilità di seguirti invece che collegarsi.

Come migliorare l'esperienza su LinkedIn e renderlo meno frustrante

Dal menù Impostazioni Privacy andiamo in Visibilità e poi Visibilità della tua attività su Linkedin. L’ultima sezione di questo pannello è Follower, che permette di impostare “Segui” come pulsante principale invece di “Collegati”. I follower non hanno la stessa possibilità di inviare messaggi anche se vedono ugualmente i nostri post.

Messaggi indesiderati da membri che non sono tra i nostri collegamenti

LinkedIn permette ai membri premium di contattarci anche se non siamo collegati (messaggi InMail). Questo, però, solo se le nostre impostazioni lo consentono. Per fermare il flusso di contatti non desiderati, facciamo così:

  • Andiamo in Impostazioni e Privacy
  • Nel pannello “Comunicazioni” c’è la sezione chiamata “Chi può contattarti”
  • Imposta No a “Vuoi consentire agli altri di inviarti messaggi InMail?”
  • Fai lo stesso con l’opzione successiva dedicata ai messaggi sponsorizzati.

Come migliorare l'esperienza su LinkedIn e renderlo meno frustrante

Email non richieste da membri di LinkedIn

Cambia le impostazioni in modo che solo i tuoi collegamenti di primo livello possano vedere il tuo indirizzo email (e se ricevi troppe email anche da loro, impostala visibile solo a te). Sempre nel menù Privacy, nel pannello “chi può vedere o scaricare il tuo indirizzo email” all’interno della sezione sezione Visibilità.

Richieste di collegamento da persone che vogliono venderci qualcosa

Anche se LinkedIn consiglia di accettare richieste di collegamento solo da persone che conosci bene, c’è del potenziale nell’aprire il network anche ad altri professionisti. A volte, però, nel tentativo di conoscere nuove persone e diversificare il nostro network, ci esponiamo a quelli che si possono definire “gli arrotini” di LinkedIn. Con un po’ di attenzione, puoi evitare questi venditori troppo zelanti in due modi:

Leggi il loro sommario. Molti hanno uno slogan pubblicitario che di fatto urla “Non accettare perché voglio venderti qualcosa.” Se vedi sommari del genere, ignora direttamente le richieste:

  • Posso aumentare del 200% i lead della tua azienda
  • Procuro a chi cerca lavoro più offerte e colloqui
  • Sviluppiamo app e siti web per gli imprenditori di se stessi
  • Ti porterò clienti importanti
  • Voglio condividere il mio metodo super-efficace per generare più lead
  • Aiuto gli speaker motivazionali a generare più lead tramite i social media

Facciamo subito chiarezza quando accettiamo la richiesta. Condividiamo qualcosa del genere:
“Grazie per avermi contattato. Mi fa molto piacere averti nella mia community. Utilizzo LinkedIn per condividere conoscenza con persone interessanti. Non lo uso per vendere o comprare da altre persone. Quindi non riceverai mai da me un messaggio promozionale e spero che sia lo stesso per te. Grazie.”

Messaggi indesiderati dai collegamenti di LinkedIn

A volte lasciamo entrare persone nella nostra community perché ci sembrano una valida aggiunta, ma poi si rivelano essere solo degli opportunisti che usano il nostro accettare come una risorsa da sfruttare.

Capita che ci siano delle parole chiave nel nostro profilo che attivano la lista di vendita. Altre volte utilizzano l’approccio della “pesca a strascico”, che è l’equivalente delle chiamate automatiche, vendendo cose che chiaramente non ci servono. “Aiuterò la tua azienda a scrivere il primo libro e farlo pubblicare.” Grazie per l’offerta, ma ne abbiamo già pubblicati da qualche anno. C’è scritto lì nel profilo.

A queste persone, consigliamo di inviare un messaggio standard che dice:

“La cosa che preferisco di LinkedIn è potermi collegare con persone interessanti per condividere idee e prendere ispirazione. La cosa che preferisco di meno è ricevere offerte di vendita non richieste, quindi per favore rimuovimi dalla tua lista di invio. Se l’unico motivo per collegarci era vendermi qualcosa, ti prego di eliminarmi dai collegamenti. Se non è così, piacere di restare connessi.”

LinkedIn è uno degli asset più importanti che abbiamo per il Personal Branding. E seguendo i consigli di questo post, puoi massimizzare il valore dello strumento e minimizzare la frustrazione derivante da perdite di tempo e messaggi fastidiosi.

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