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La coda lunga delle celebrità

“Oggi un artista non ha più bisogno di un milione di fan. Ne bastano mille per guadagnare, divertirsi e diventare una microcelebrità” scriveva Kevin Kelly nel Marzo 2008.

E ancora nell’ottima traduzione di Internazionale

La teoria della coda lunga funziona perfettamente per due gruppi: pochi fortunati aggregatori come Amazon e Netflix, e sei miliardi di consumatori. Tra i due, credo che i più fortunati siano i consumatori.

Per gli artisti, invece, la coda lunga è una fortuna solo a metà: non solo non fa aumentare molto le vendite, ma aggiunge una concorrenza spietata e fa abbassare i prezzi. A meno che gli artisti non diventino a loro volta aggregatori del lavoro dei loro colleghi, non hanno molte alternative alla palude tranquilla delle microvendite. Cosa possono fare quindi, oltre a sperare di avere successo?

Una soluzione è trovare mille ammiratori sfegatati. Un pittore, un musicista, un fotografo, un artigiano, un attore o uno scrittore ha bisogno solo di un piccolo gruppo di fan autentici per guadagnarsi da vivere. Un fan autentico è qualcuno che ha letto tutti i vostri libri, fa trecento chilometri in macchina per sentirvi cantare dal vivo e compra l’ultimo cofanetto deluxe del vostro film anche se ha già la versione precedente.

Cerca su eBay l’edizione fuori catalogo dei vostri romanzi, viene a tutte le presentazioni e v’insegue per chiedervi l’autografo. Compra tutto quello che vi riguarda e non vede l’ora che esca il vostro prossimo lavoro. È un ammiratore appassionato, e per uscire dalla linea piatta della coda lunga bisogna stabilire un contatto diretto con lui.

Un fan al giorno per tre anni
Immaginiamo che ognuno dei vostri fan spenda ogni anno cento dollari per comprare le vostre creazioni (è una media, perché gli ammiratori più affezionati spendono molto di più).

Moltiplicato per mille fa centomila dollari all’anno che, al netto delle spese, è un reddito niente male. Mille non è un numero irraggiungibile: aggiungendo un fan al giorno ci vogliono tre anni. Inoltre lavorare per chi vi ammira sul serio dà una grande soddisfazione e vi permette di concentrarvi sulle vostre qualità migliori.

La cosa importante, però, è fare in modo che queste persone possano sostenervi direttamente: potrebbero venire a sentirvi suonare a casa vostra, ordinare le vostre stampe su Pictopia o comprare un dvd direttamente dal vostro sito. L’ideale sarebbe riuscire a trattenere l’intero importo del loro contributo: oggi è possibile grazie alla tecnologia.”

kevinkellyE così capita sempre più spesso di incontrare e conoscere micro-celebrità, personaggi che si distinguono in un campo di nicchia, super specializzato, ma che sono dei punti di riferimento per gli appassionati del settore. Ragazzini che sono dei campioni negli sparatutto online, blogger che rappresentano un punto di vista diffuso in Rete (una volta qualcuno le chiamava blogstar), attori che attraverso YouTube riescono ad attirare molta più attenzione di quanta una persona normale riesce nell’arco di una vita.

1000 fan dopotutto non sono un numero irraggiungibile.. :)

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